Il mio lavoro è strano.

Se qualcuno mi osservasse tutto il giorno, mi vedrebbe accendere un computer, indossare delle cuffie, e passare ore ad osservare un monitor schiacciando pulsanti, trasformando linee sottili in valli e montagne e colorate… mi vedrebbe alzarmi ogni due ore per qualche passo ed un caffè… e poi riprendere…
Mi vedrebbe a fine giornata molto stanco… spesso contento… ma quasi mai riuscirei a far capire il perché di entrambe le cose.
Il Restauro Audio è una scienza molto difficile, che richiede molta esperienza, molta tecnica, e molta pratica; nonostante i risultati spesso siano incredibili… non sono tangibili come il restauro di un reperto archeologico, di una facciata di una casa, o di un orologio…

Lavoro ore a decifrare pochi secondi… a trasformare rumori e linee piatte, in singole parole…
Singole parole che alle mie orecchie a volte non hanno alcun significato:
blu, carta, secondo, macchina, aspetta, corri, rotonda, ieri, dito…
ma che han cambiato indagini e storie apparentemente già scritte, ma con parole sbagliate… e a volte han rotto, o consolidato relazioni.

Il mio lavoro è strano…
A volte faccio fatica a spiegare a clienti, agenti e avvocati che non basta un software e che non basta fare un paio di clic…
Faccio fatica a spiegare che come recuperare un quadro richiede migliaia di pennellate, da polvere e tempo, recuperare un file audio richiede centinaia di passaggi… tutti sottili e con regolazioni ricavate da anni di esperienza…
Non basta un pennello per dipingere bene…

Il mio lavoro è strano…
Ma quando a fine giornata stanco, e nessuno può capire il quanto, io sento una parola che prima non c’era… non posso che essere contento quanto chi ha recuperato un’opera d’arte… un quadro… una macchina… una casa…

Nel mio caso… la Verità!

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